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al testo di Silvia Scorrano
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Ho inclinato il tempo e forato una clessidra affinché ciascun granello fuoriuscisse alla deriva per cospargere una superficie liscia e scivolosa che gettase nel vuoto quel che alcuni chiamano il racconto e le speranze di una vita.
Ho osservato mucchi di ricordi disseminarsi sino ad annullare la memoria dissimulando quel che la ragione ti consente: scambiare l’evenienza con ciò che all'emozione è l’evidente.
Ho guardato entro il vuoto dietro il volto di un vetro soffiato che prendeva quella forma di clessidra e ho visto due parti speculari della vita dimenticate nella loro similarità, ma che, analogamente, raccoglievano l'attenzione nell’intercambiabilità della direzione del pensiero: passato e futuro sono gemelli incaricati a gettare idee in granelli per scandire il passaggio di un non ritorno ed ingannare così un girotondo ad essere sempre chiamato tempo. |
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